Diciamocelo, il geoblocking è davvero frustrante. Non c’è altro modo per definirlo!
Nell’odierna economia globale il geoblocking è una pratica veramente discriminatoria. Forse poteva avere senso qualche decennio fa, ma poi per fortuna è arrivato Internet e il mondo si è aperto!
Che cos’è il geoblocking?
Per chi non sapesse di cosa si tratta, si parla di geoblocking quando un canale televisivo o altre forme di trasmissione di contenuti vengono bloccati sulla base della localizzazione geografica di chi vorrebbe fruirne. Per dare qualche esempio, il geoblocking è attivo sull’iplayer della BBC, utilizzabile solo nel Regno Unito, su Netflix, che ha alcuni programmi specifici che sono trasmessi su Netflix USA ma non sono fruibili in altri paesi e persino su alcuni eventi sportivi in PPV (pay-per-view), visibili solo in determinate parti del mondo.
Perché il geoblocking rappresenta un passo indietro?
Potresti non capire per quale ragione ritengo che rappresenti un clamoroso passo indietro, ma lascia che ti dia un esempio rapido e concreto. Ti sarà forse capitato di sentire che Star Trek è tornato sugli schermi televisivi dopo oltre un decennio (anche di più se escludiamo ‘Star Trek: Enterprise’, che non è stato memorabile). Chi vive in America può vederlo soltanto sulla CBS, sottoscrivendo il nuovo servizio in streaming (CBS All Access) della rete televisiva, che vorrebbe fare concorrenza a Netflix e a Hulu.
E invece indovina un po’… per tutti quelli che vivono al di fuori degli USA, Star Trek è disponibile su Netflix del loro paese … SENZA COSTI AGGIUNTIVI!
Guarda, le cose fatte solo per arraffare soldi a me fanno arrabbiare, ed è proprio di questo che si tratta. In questo caso sono i cittadini statunitensi a essere infinocchiati, ma nella maggiore parte dei casi avviene esattamente il contrario e società come Netflix non sono in grado di farci assolutamente nulla, perché le emittenti televisive hanno deciso che occuparsi di regioni meno estese è più “redditizio” che offrire i loro servizi all’intero pianeta.
Come si fa ad aggirare il geoblocking?
Per fortuna queste pratiche discriminatorie possono essere aggirate in vari modi, alcuni più semplici di altri. Ecco un rapido riepilogo di alcuni dei metodi che si possono utilizzare, da quelli più semplici ai più complicati e rischiosi:
- VPN (Virtual Private Networks) – L’opzione probabilmente più semplice. Le migliori VPN possono funzionare sia su base software che hardware e vengono utilizzate per creare un tunnel di protezione tra il tuo o i tuoi dispositivi e i contenuti a cui vuoi accedere. In sostanza, puoi mascherare la tua posizione geografica utilizzando la posizione dei server della VPN.
- Smart DNS – I server DN (Domain Name) sono ciò che fa veramente funzionare Internet. Nei bei tempi che furono, era possibile configurare un DNS virtuale per emulare la connessione da una certa posizione mentre in realtà ci si trovava in un altro posto. Sfortunatamente, quasi tutti i grandi player (Netflix, iPlayer ecc.) hanno bloccato questa modalità di accesso ai loro contenuti, che non è quindi sempre praticabile. Anche dove i DNS funzionano devi però fare attenzione perché la connessione non viene criptata e, di conseguenza, il tuo service provider di Internet o chiunque riesca a ficcare il naso sul tuo collegamento potrà venire a sapere quale sito stai guardando.
- Server Proxy – I proxy talvolta funzionano ma non sono proprio costanti, specie con servizi come Netflix. I server proxy si interpongono tra te e i siti che vuoi visitare ma non sono facili da configurare e non funzionano benissimo. Le connessioni che riescono a effettuare non sono purtroppo criptate.
- Torrent e altre connessioni – Se vuoi assolutamente vedere certi programmi potresti anche tentare questa strada, ma ti consiglio caldamente di stare il più lontano possibile da queste modalità di accesso ai contenuti per diverse ragioni.
I problemi dei torrent
- I siti torrent sono infestati da virus e malware. Nel momento in cui scarichi qualcosa da questi siti sul tuo sistema, diventi immediatamente vulnerabile e a rischio di infezione.
- In più, la connettività con questi siti e server è di una lentezza esasperante. A volte ci vogliono giorni per scaricare un file, anche tramite le connessioni più veloci. Se ti interessa, in un prossimo post ti darò maggiori dettagli!
- I siti torrent non dispongono di contenuti live. Servono unicamente a condividere file registrati. Non perdere quindi tempo per cercare di guardare la boxe o la UFC!
- Gli stessi punti deboli che ho spiegato parlando delle connessioni non criptate valgono anche per i torrent. In questo senso sono però un po’ meglio del DNS e dei server proxy perché i vari “bit” del file completo provengono da svariati server e localizzazioni ed è quindi più difficile tracciarli. Ma questo non basta certo per fare di un torrent una scelta valida!
Forse hai capito che NON sono esattamente un fan dei torrent!
Queste sono presumibilmente le metodologie più comuni per accedere a contenuti online bypassando le restrizioni geografiche. L’unica che sicuramente funziona senza intoppi è la VPN. Questo sistema infatti non soltanto protegge la tua attività durante la connessione ma ti consente anche di cambiare rapidamente e facilmente la posizione percepita senza programmazioni complicate o noiosi passaggi.
Se vuoi provare una VPN di tutto rispetto, dai un’occhiata alla VPN di Shellfire. Il loro servizio gratuito è decisamente OK, ma per una strategia a lungo termine le loro offerte premium sono le più adatte. Scegliendo le loro opzioni premium potrai contare su di un servizio veloce e collaudato.